MagMel – Incarnare una missione

C’è un motivo che ha caratterizzato la mia scarsa presenza qui dell’ultimo anno.

Un motivo carico di Bellezza e che è giunta l’ora di condividere anche tra queste sacre sponde che ho dovuto lasciare incustodite per lungo tempo (e che mi auguro di tornare a curare presto con la passione che ho sempre nutrito).

Il motivo di cui vi parlerò in questo articolo ha a che fare con la Missione, con il Talento, con il Dono che ognuno/a di noi ha per diritto divino e che è chiamato/a a portare nel mondo, in questo tempo, in questa incarnazione dell’Anima.

Ve la racconterò come una favola, ma favola non è. Mettetevi comodi, dunque.


Un giorno d’estate di diversi anni fa, la mia Anima mi condusse a casa di una Donna che da lì a breve sarebbe diventata la mia Guida. Ogni cosa parlava di magia, intorno a lei. Il candeliere acceso, l’incenso che spandeva la sue volute aromatiche per la stanza, i ninnoli appesi alle tende, i dipinti sui muri… E lei, lì, con quegli occhi indagatori e penetranti che sprizzavano scintille che mai potrei scordare.

Parlammo molto, mentre si portava alle labbra la sigaretta, e mi sorrideva di un sorriso largo quanto il suo cuore. Le spiegai perché ero lì e quel giorno, tra le tante cose che mi disse e che mi cambiarono la vita, ce n’è una che oggi voglio ricordare. Mi disse che è fondamentale conoscersi e che la Magia, quella vera, risiede in noi, non negli oggetti che ci circondano. Un concetto che forse oggi è quasi banale per molti, ma che allora non era così scontato, né divulgato.

Mi affidai a lei, al suo inestimabile Sapere e alla sua energia saturnina così preziosa per un’Anima in cammino come la mia. La incontrai due volte a settimana per tre anni, in quella casa che è stata per me utero materno utile a dar vita a una nuova me. E, insieme alla sottoscritta, a seguire i suoi insegnamenti era anche sua figlia, altra Anima preziosa con la quale ci conosciamo da chissà quante vite (non c’è altro modo per spiegare ciò che ci lega) e che divenne presto come una sorella maggiore per me.

In quei tre anni imparai a lasciar andare tutto il mio sistema di credenze, a lasciar emergere il divino interiore che soffocavo di preoccupazioni, sovrastrutture e maschere. Entrai in un nuovo paradigma di realtà, e iniziai a sentire nel profondo quale fosse lo scopo della mia esistenza. Riconobbi i miei talenti, quelli che affogavo di insicurezze. Li nutrii, mentre abbandonavo e lasciavo morire ciò che di me aveva fatto il suo tempo.

Lavorammo “gomito a gomito” per tre anni, mentre lei non solo insegnava a me, sua figlia e a un nutrito gruppo di individui a vivere con consapevolezza, tramandandoci l’arte dell’Alchimia Interiore, ma designando al contempo me e lei come sue continuatrici, preparandoci a trasmettere a nostra volta i suoi insegnamenti. Il suo sogno era quello di aprire una Scuola Esoterica, una fucina che avrebbe plasmato nuove Anime grazie all’aiuto di diversi insegnanti.

Noi faticammo ad accettare quel ruolo, quell’incarico, poiché allora ci sentivamo inesperte, troppo insicure e di poco valore per poter far parte di un progetto tanto ambizioso ai nostri occhi.

Io e sua figlia ci allontanammo, persino. Quasi inspiegabilmente.

Trascorsero i mesi, mentre entrambe sembravamo sfuggire a una chiamata profonda. Finché una notte d’autunno, senza alcun preavviso né motivo, la nostra Guida lasciò il suo corpo.

Il giorno che seguì la sua scomparsa improvvisa, io e sua figlia, Meg, ci incontrammo dopo molto tempo che non ci vedevamo. Negli occhi gonfi di lacrime dell’una che si riflettevano in quelli dell’altra e tra le labbra rimaste senza parole, avvertimmo all’unisono e profondamente che stavamo vivendo un passaggio di testimone, che la nostra guida ci stava lasciando un’eredità inestimabile e che le nostre Anime ci stessero chiamando a incarnare infine ciò per cui eravamo nate.

Nei giorni a seguire, in silenzio, nacquero due nuove guide e una Scuola Esoterica.

Quella Scuola assunse un nome, MagMel, dall’unione dei nostri due nomi, Magdalena e Melania, ma anche dall’oltremondo celtico, la terra dell’eterna giovinezza che gli antichi conoscevano come MagMell, la Pianura della Gioia.

Ad anni di distanza da quell’evento, io e Meg abbiamo aperto le porte di questa creatura per far sì che, giorno dopo giorno e anno dopo anno, sempre più individui possano conoscerla e approdarvi per vivere un’esistenza più libera e in linea con la propria vera Essenza.


Ecco il motivo che mi tiene lontana da qui, almeno per il momento, e che ha in sé così tanti insegnamenti per me che spesso mi commuove.

Gestire una Scuola non è sempre semplice, per quanto sia un’esperienza bella, che sprona sia me che Meg a lavorare in modo sempre più mirato su noi stesse. Perché anche da guide non smettiamo di imparare, mantenendo il nostro atteggiamento di allieve.

Abbiamo dato vita a un programma triennale che comprende diverse discipline esoteriche, curato i nostri canali di divulgazione, plasmato percorsi collaterali a quello alchemico (vedi “Il Mare Dentro“), e stiamo lavorando anche alla creazione di libri divulgativi e fruibili da tutti.

A proposito, se siete curiosi/e, potete visitarci al sito www.magmel-alchimia.com e seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram.

“Come dentro così fuori”, insegnava Ermete Trismegisto, padre dell’esoterismo e dell’Alchimia, e siamo felici che la nostra realtà rispecchi sempre più i nostri intenti e il lavoro fatto su di noi negli anni passati.

Da quest’anno, inoltre, per noi che lavoriamo con energie, frequenze, vibrazioni, è giunta anche l’opportunità di divulgare la nostra Parola attraverso la radio.

Vi racconto questo per dirvi che, quando si vive allineati con il proprio progetto animico, ogni tassello del puzzle assume il suo posto e l’Anima guida il corpo fisico attraverso le esperienze materiali che più le sono utili per sviluppare determinate qualità.

Io non so se sarà il nostro lavoro per tutta la vita. Non so se e quanto resterò in MagMel. Non so se un giorno sarò chiamata a fare altro. Non me lo chiedo nemmeno.

So soltanto che qui, ora, MagMel è il non-luogo più giusto per me per imparare ciò che devo, per continuare a trasmutare me stessa ed evolvere.

Sì, la vita mi ha tolto molto. Mi ha tolto una guida, le sicurezze di cui pensavo di avere bisogno, le amicizie, persino un buon posto di lavoro. Ma in cambio mi ha resa chi sono oggi, restituendomi sette volte tanto ciò che mi era stato sottratto.

Sono stati anni di profonde trasformazioni, e molte cose sono ancora in divenire, poiché il lavoro interiore resta incessante per tutta la durata dell’incarnazione. Ma ciò che mi sento di dire a chi mi segue qui e ai miei allievi, è di non affannarsi a cercare la propria missione, i propri talenti, le proprie qualità e virtù, perché esse sbocciano naturalmente, se si ha il cor-aggio di lavorare su di sé, di scendere nei propri abissi per risorgere infinite volte, se si ha l’intento di illuminare il proprio interno con la Luce della Vera Consapevolezza.

Per dirla alla maniera di Socrate del film “La forza del campione”, bisogna solo buttare la spazzatura. Questo dovrebbe essere il vero obiettivo di chi vuole trovare la propria “missione”, il proprio scopo nel mondo: rendere sempre un po’ più conscio l’inconscio, trasmutare con pazienza e umiltà i propri condizionamenti, i traumi, le memorie auto-limitanti e distruttive, gli schemi mentali… Una volta sciolta quella “patina”, ecco manifestarsi la nostra vera Essenza, pronta a servire il mondo con i suoi talenti unici.

Mi auguro di tornare presto a scrivere in questo contenitore, ma intanto, se sarò di nuovo assente, saprete il perché e dove trovarmi per continuare a seguirmi.

Nel frattempo, auguro a tutti buone trasformazioni, soprattutto per la stagione nella quale ci troviamo.

Mel

2 Comments on “MagMel – Incarnare una missione

  1. Mi sono commossa all’inizio di questa bella favola moderna….Su di te hai fatto un lavoro davvero Eroico! E La vostra missione è un Dono per i vostri allievi ! Grazie Mel. 💙💜

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