Atmosfere d’Irlanda: diario di viaggio #1

“Ci siamo.”

“Che vuoi dire?”

“Se faccio ancora un passo, non sarò mai stato così lontano da casa.”

(dal film “Il Signore degli Anelli, La Compagna dell’Anello”

 

Ho sognato le coste d’Irlanda così a lungo che quasi non speravo più di vederle davvero. E invece è successo, ho potuto abbracciare l’oceano con lo sguardo e col cuore e sono qui a lasciare una traccia del mio meraviglioso viaggio alla scoperta dell’Irlanda, per impedire alle temibili sabbie del tempo di cancellarne il ricordo.

Non ho scelto a caso la citazione che fa da incipit a questo articolo, perché sono molto pigra quando si tratta di viaggiare, di lasciare la propria “comfort zone“, ma quest’anno l’ho valicata alla grande e in modi differenti, uno dei quali è stato quello di viaggiare lontano (per i miei standard) e realizzare uno, dieci, cento, mille sogni che tenevo nel cassetto a prendere polvere.

diario di viaggio1

Per la mia prima volta in Irlanda (perché sì, ce ne saranno altre) volevo un itinerario che mi permettesse di riempirmi gli occhi di meraviglie. Ho scelto di tralasciare alcune mete e soste classiche a favore di paesaggi che ho sempre desiderato vedere, intrecciando luoghi del cuore un po’ più popolari con sfondi di leggende a me care e (forse) meno conosciuti dal classico turista.

Atterrare a Dublino è stato come baciare una terra a lungo agognata, vissuta sempre attraverso i racconti e gli occhi di altri, ora anche un po’ mia finalmente. Più e più volte ho inspirato l’aria smossa dal vento riempiendomi i polmoni come a volerla contenere tutta, perché l’aria ha una sua energia che volevo rimanesse in me il più a lungo possible. La capitale dell’Isola di Smeraldo ha di certo il suo fascino, con i negozi e i locali colorati di Temple Bar, la musica per le strade, i suoi spazi verdi e i suoi monumenti, ma come dicevo poc’anzi i nostri gusti sono lontani anni luce dal classico… E così abbiamo saltato a piè pari le visite al Trinity College con la sua celebre biblioteca (e conoscete il mio amore smodato per i libri), il Guinness Storehouse, il Dublin Castle e la Christ Church Cathedral, per tuffarci fin da subito nella vita extra cittadina.

Howth Ireland's Eye

L’isolotto Ireland’s Eye poco distante dalle coste di Howth, ideale per il birdwatching

Le dolci scogliere di Howth e il suo colorato porticciolo ci hanno accolto agli esordi del nostro viaggio. Cercavamo le foche, invece abbiamo raccolto tante foto di cornacchie, corvi, gabbiani e stornelli. A proposito di corvi, l’Irlanda ne è piena. Non me lo aspettavo, ma questi fieri figli della Morrigan si trovano ovunque e solcano i cieli con le ali quasi a brandelli, paiono stracci logori trasportati dalle forti raffiche di vento. Li amo, sono stati per me dei compagni di viaggio inaspettati, capaci di regalare sorprese… ma di questo parleremo più avanti.

Rimpiango un pochino di non essermi potuta concedere una tappa a Newgrange per la mancanza di tempo sulla tabella di marcia già piena, ma avrò una meta in più da aggiungere al prossimo viaggio. Tuttavia, se mi fossi fermata a visitare questo straordinario sito preistorico (ancor più antico delle piramidi d’Egitto), mi sarei persa un’altra esperienza che ha dato il via al mio viaggio nelle atmosfere irlandesi.

Superato lo shock della guida a destra, ci ritroviamo a viaggiare su stradine di campagna in direzione Clonmacnoise sulle note della musica folk che già di per sé catalizzava la magia del momento. Decido all’improvviso di fermarmi in un punto molto bello, con prati verdi dalla lieve pendenza, mucche al pascolo e muretti merlati al posto dei guard-raille a cui siamo abituati.

Scendo dalla macchina nei pressi di un piccolo ponte di pietra su quello che ho scoperto essere il fiume Boyne, il corso d’acqua in cui l’eroe Fionn Mac Cumhaill del ciclo feniano pescò e cucinò il celebre Salmone della Conoscenza che gli avrebbe donato tutta la sua proverbiale saggezza.

fiume Boyne1

Sono molto affezionata a Fionn, motivo per cui ho apprezzato ancor di più quella mistica sosta improvvisata, accompagnata dal gracchiare dei corvi onnipresenti. Mi hanno anche lasciato in omaggio tre belle piume d’ebano che hanno volato con me fino in Italia.

pime corvo1

Poco distante da lì svettano le rovine di Bective Abbey, abbazia cistercense fondata nel 1147, luogo di riprese di Braveheart! Insomma, non male come fuori programma. Il tempo di scattare qualche foto e poi ci siamo rimessi in marcia per Clonmacnoise.

Bective Abbey1

Arrivati a destinazione dopo essere stati rincorsi dai cani pastori dei pascoli circostanti la strada (corrono dietro le macchine, sì… e si parano pure davanti, quasi buttandosi sotto le ruote!), abbiamo assaporato un po’ della famosa pioggia irlandese, giunta a far risaltare i colori del paesaggio.

Clonmacnoise è un antico sito monastico tra i più grandi in Irlanda. Fondato da San Ciaran intorno al 548 d.C., sorge sulle rive del fiume Shannon in una zona paludosa degna di un’illustrazione fiabesca. Tra torri, croci celtiche, lapidi e pietre tombali rinverdite da muschi e licheni si procede avvolti dal silenzio in un luogo davvero mistico.

lapidi Clonmacnoise1

Non sono cristiana, per cui per me le croci celtiche rappresentano ancora il simbolo antico della ruota dell’anno, di morte e rinascita di un ciclo solare e vitale, nonché di energia universale. E’ stato emozionante vederle svettare sui prati smeraldo.

croce celtica Clonmacnoise1

La cattedrale ormai in rovina ospita tombe imponenti e il portale gotico del XV secolo: un bisbiglio sussurrato da una parte del portale si sente chiaramente dall’altra. Probabilmente questa caratteristica acustica era stata pensata per consentire ai lebbrosi di confessarsi senza contagiare i sacerdoti.

portale gotico cattedrale Clonmacnoise1

Molto suggestive sono pure le torri circolari, tipiche dei monasteri irlandesi. So che cadrò in un terribile cliché, ma mi hanno ricordato la fiaba di Rapunzel. L’accesso di queste torri è situato ben al di sopra del suolo a un’altezza che varia dai 2 ai 6 metri, pertanto vi si poteva accedere solo con l’aiuto di una scala. Non si conosce per certo l’uso delle round towers, ma gli studiosi sono concordi nell’affermare che dovessero avere la duplice funzione di difesa e torri campanarie. Ad ogni modo, non c’è dubbio sull’utilizzo che ne viene fatto oggi: sono diventate gli avamposti di avvistamento preferiti dai corvi, il loro gracchiare riecheggia all’interno delle mura di pietra delle torri spandendosi intorno e il loro nero andirivieni da una torre all’altra li elegge a signori di questi siti frequentati da turisti e pellegrini.

round tower Clonmacnoise1

Con Clonmaconoise concludo il primo diario di viaggio. Per il prossimo articolo preparate gli zaini perché vi porto dritti dritti a Inish Mor, al largo di Galway.

Ci leggiamo presto!

2 Comments on “Atmosfere d’Irlanda: diario di viaggio #1

    • Sono molto contenta che ti sia piaciuto! Ho ancora tantissime cose da raccontare, sto preparando tutti gli altri articoli dedicati al viaggio in Irlanda. Non ho dubbi sul fatto che ti piaceranno ^_^

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